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Alfa Romeo Stelvio: riscatto italiano atto secondo

Debutta al salone dell’auto di Los Angeles la nuova Alfa Romeo Stelvio, primo suv della casa italiana. Nella linea ricorda la Giulia, primo atto della rinascita del marchio Alfa Romeo, e promette fin da subito di essere un secondo cavallo di battaglia contro le rivali tedesche.

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DESIGN – Presentata nella versione Quadrifoglio, la Stelvio ha suscitato un enorme successo tra gli appassionati ed ha trovato consensi in ogni dove. La linea è inconfondibile: tratti morbidi ed eleganti dissimulano le reali dimensioni della vettura e regalano sportività ed eleganza alla carrozzeria quasi da coupé. Il frontale ricorda quello dell’Alfa Giulia: al centro si trova la classica mascherina a forma di scudo con griglia a nido d’ape, sotto alla quale sono state inserite due aperture orizzontali che ripropongono la stessa trama. I moderni fari a led si sviluppano lungo tutto il frontale e danno un tocco di modernità alla parte anteriore. Il cofano è leggermente bombato e rimarca la forma dei passaruota. Lateralmente colpisce l’arco del tetto ricurvo, che regala all’Alfa Stelvio un aspetto quasi da coupé. Il montante anteriore è molto sottile mentre quello posteriore, che limita in parte la visuale, è più spesso e non lascia spazio ad un terzo finestrino. Due profonde nervature percorrono la fiancata collegando i passaruota sporgenti. Il posteriore è alto e, grazie al lunotto molto inclinato (non è comodo nelle “retro”), i progettisti hanno modellato un accenno di coda delineata da uno spoiler integrato. I fari sono sottili e dotati di luci a led. Nella parte bassa del paraurti spiccano i 4 grossi terminali di scarico inseriti in un finto estrattore d’aria. Vistoso lo spoiler sopra il lunotto. Accattivanti gli inserti in fibra di carbonio (di serie per la Quadrifoglio) sul cofano anteriore e sotto le portiere. I cerchi in lega da 21 pollici, rifiniti in carbonio e dal design sottile, regalano sportività ed aggressività alla carrozzeria. Nel complesso la vettura risulta ben proporzionata, pur misurando 468 cm in lunghezza.

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INTERNI – Anche per l’abitacolo i designer hanno preso spunto dalla Giulia. La plancia, leggermente rivolta verso il guidatore, ospita un ampio schermo da 8,8 pollici grazie al quale si possono gestire tutti i sistemi multimediali ed il navigatore. La console è semplice ed ordinata: i tasti del clima sono raggruppati ed intuitivi. Lungo il tunnel centrale, dietro la leva del cambio, si trovano i pomelli per gestire lo schermo multimediale ed il manettino del Dna Pro che permette di gestire le differenti modalità di guida: Dynamic (guida sportiva), Natural, Advanced Efficiency (guida a consumi ridotti) e Race. Il cruscotto è dotato di tachimetro e contagiri analogici e di un piccolo display digitale. Un’ampia palpebra, a forma circolare sopra gli elementi del cruscotto, si sviluppa per l’intera larghezza della plancia proteggendo da fastidiosi riflessi. Sportivo il volante a tre razze che ospita il bottone rosso per l’accensione del motore, una vera chicca. Rivestimenti in pelle ed Alcantara, cuciture rosse a contrasto ed inserti in fibra di carbonio fanno completamente dimenticare di essere a bordo di un suv. Lo spazio abbonda all’interno: le sedute anteriori, dotate di regolazioni elettriche, sono comode e contengono bene il corpo anche nelle curve ad alta velocità grazie ai “fianchetti”. Il divanetto posteriore, ripiegabile in tre parti, può ospitare comodamente due adulti ai lati, mentre il posto centrale è stato un po’ sacrificato. Ampio e regolare il baule.

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MOTORI E MECCANICA – La versione Quadrifoglio, esposta a Los Angeles, monta un 2,9 litri V6 da 510 cv, una potenza incredibile che permetta all’Alfa Romeo Stelvio di scattare da 0 a 100 km/h in soli 4 secondi e toccare i 285 km/h. Questo propulsore sarà affiancato da un 2 litri turbo a benzina da 200 o 280 e da un 2,1 litri a gasolio da 150, 180 o 210 cv (li vedremo per la prima volta al salone dell’auto di Ginevra a marzo). Il cambio è automatico mentre la trazione è posteriore oppure integrale (di serie per la Quadrifoglio) con ripartizione della coppia fino al 60% davanti e 40% dietro. La tenuta di strada ed il comfort di guida sono ottimi grazie alle sospensioni anteriori a doppio braccio oscillante ed a quelle posteriori multilink. Gli ammortizzatori a controllo elettronico (optional) posso essere regolati a piacimento e variano in base alla modalità di guida selezionata. I pesi sono distribuiti uniformemente e mantengono la vettura stabile sia sull’asfalto sia sui terreni accidentati. Parte della carrozzeria, il motore, le sospensioni ed i freni sono in alluminio, mentre l’albero di trasmissione è in fibra di carbonio per contenere la massa complessiva della vettura. Tanta la tecnologia a bordo: il sistema Torque Vectoring regola la coppia su ciascuna ruota grazie alla presenza di due frizioni nel differenziale posteriore, mentre il sistema Q4 prevede il comportamento della vettura garantendo aderenza e stabilità intervenendo repentinamente sugli ammortizzatori e sulla risposta del motore e dello sterzo.

La vedremo su strada dalla prossima primavera con prezzi a partire da 40.000 euro per le versioni “normali” e circa 80.000 euro per la Quadrifoglio.

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