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SUPERWEEK: Lamborghini Aventador

Abbiamo creato per voi una nuova rubrica. Il suo nome è “Superweek: alla scoperta delle supercar”. Ogni settimana, il lunedì, vi parleremo di una delle più veloci e potenti auto mai realizzate. Sceglieremo per voi un modello diverso ogni volta, ma niente vi vieta di consigliarci e di proporci una delle vetture che più preferite e sognate.

Quale vettura scegliere per inaugurare la nostra nuova rubrica? Qualche indizio: è italiana, futuristica, velocissima e con uno stile inimitabile, la Lamborghini Aventador. Presentata ed entrata in produzione nel 2011, questo modello si è fatto carico del rilancio economico totale della casa con sede a Sant’Agata Bolognese, fondata da Ferruccio Lamborghini nel 1963 anche se ora di proprietà del gruppo tedesco Volkswagen.

Lamborghini Aventador 2011 Front2DESIGN – La Lamborghini Aventador, nome di un valoroso toro spagnolo, sembra in movimento anche da ferma. Linee tese, appuntite, profonde nervature e aggressività da vendere, sono queste le principali caratteristiche che distinguono questa supercar da tutte le altre. Lo stile si ispira a quello dello Stealth, aereo da guerra progettato per essere invisibile ai radar grazie alla sua forma particolare. Il frontale basso e appuntito, volto quasi a mordere l’asfalto, è riconoscibile dalle due enormi prese d’aria ai lati del paraurti e dallo spoiler il fibra di carbonio posto nella parte inferiore. I fari anteriori con luci a led hanno una forma particolarmente appuntita, integrandosi perfettamente con la carrozzeria e rendendo l’Aventador riconoscibile anche di notte. Una profonda nervatura percorre tutta la fiancata, dissolvendosi sopra la ruota posteriore dove si congiunge con l’arco curvo e molto basso del tetto. Anche qui è stata inserita una grossa apertura per migliorare il raffreddamento dei freni e del motore. Nella posteriore spicca il portellone chiuso con lastre di vetro orizzontali che mettono in mostra il potente motore V12 Lamborghini. Sotto di esso si trovano i fari a led a sviluppo orizzontale e due prese d’aria necessarie per far fuoriuscire il calore generato dai 700 cv del motore. Nella parte inferiore del paraurti non si può non rimanere affascinati dall’imponente terminale di scarico esagonale inserito in un estrattore d’aria in carbonio. Appena sotto il lunotto posteriore, verso la fine della coda, è stata inserita un’ala che modifica la sua inclinazione in base alla velocità aumentando la deportanza e scompare nella carrozzeria quando non necessaria. I cerchi anteriori sono da 19 pollici, mentre quelli posteriori sono poco più grandi, ovvero da 20 pollici. Nel 2012 è stata introdotta la versione Roadster, identica alla coupé eccetto per la parte superiore e posteriore. Questa vettura è dotata di un tettuccio asportabile in fibra di carbonio (12 kg) da riporre in un apposito vano nel piccolo pozzetto sotto il cofano anteriore. L’emozione e l’esperienza di guida senza il tetto raggiunge i massimi livelli. La vettura è ancora più aggressiva grazie al diverso disegno dei montanti centrali e del cofano posteriore, dotato di due aperture esagonali che mettono in bella vista il motore e permettono di drenare meglio l’acqua quando piove. I cerchi della Roadster sono più grandi, 20 pollici quelli anteriori mentre 21 quelli posteriore, ma anche più sottili, garantendo così una perdita di peso di circa 10 kg.

Gli interni, accessibili tramite le portiere con la tipica apertura verso l’alto, sono identici per entrambe le versioni e riprendono lo stile “appuntito” che caratterizza l’esterno ispirandosi anche all’aeronautica. Al centro spicca lo schermo multifunzione e l’alto tunnel centrale nel quale si trovano tasti a bilanciere e quello inedito dell’avviamento: uno sportello cela un tasto esagonale col quale si avvia il V12, ispirandosi al sistema di armamento dei missili sui caccia da guerra. Il cruscotto è digitale e permette di avere sotto controllo tutte le informazioni utili durante la guida stradale ed in pista. Anche i sedili, la plancia ed in volante si ispirano alle linee esagonali caratteristiche di questa vettura e dei modelli successivi. Morbida pelle ricopre l’intero abitacolo.

Photo Umberto Guizzardi

MOTORI E MECCANICA – Il motore è un potente V12 aspirato in posizione longitudinale-posteriore da 6,5 litri con 690 Nm di coppia, in grado di erogare 700 cv che permettono all’Aventador di scattare da 0 a 100 km/h in soli 2,9 secondi (3 secondi netti per la Roadster) e di raggiungere i 350 km/h, velocità da vera supercar se non si dimenticano i quasi 5 metri di lunghezza ed i più di 2 metri di larghezza. Il cambio è un robotizzato a sette marce a frizione singola, che regala cambiate rapide grazie ai due alberi su cui sono stati posizionati gli ingranaggi e talmente aggressive da restare letteralmente incollati ai sedili. La trazione integrale è gestita dalla centralina elettronica che ripartisce la coppia dividendola sui due assi in base alle esigenze. La vera novità riguarda il telaio: quello tubolare della vettura che ha sostituito, la Murciélago, è stato rimpiazzato da un’innovativa monoscocca in fibra di carbonio alla quale sono collegati due telai in alluminio che sostengono l’avantreno ed il retrotreno.

L’elettronica permette di selezionare la modalità di guida preferita: Strada per la guida normale, Sport per una guida più aggressiva con le sospensioni e lo sterzo più rigidi, ed infine Corsa per l’uso in pista e per provare tutta la brutalità e la potenza dell’Aventador (richiede una certa esperienza al volante). Prezzi a partire da circa 329.000 euro per la coupé e circa 366.000 per la Roadster.

Andrea Franchini

 

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